La sentenza della Commissione tributaria provinciale di Como n. 8 del 08.01.2018, ha stabilito che è fondato l'accertamento al dottore commercialista, formalmente residente all’estero, ma di fatto, residente in Italia, perché intestatario e delegato di conti correnti accesi presso più banche in Italia, utilizza il bancomat ed è presente sul territorio nazionale come risulta dai transiti autostradali e movimentazioni bancarie .
Il collega risultava inoltre iscritto all’Ordine professionale dei dottori commercialisti nell’albo ordinario anziché nell’elenco speciale, riservato a quanti svolgono un’attività saltuaria e ricopriva cariche e faceva consulenza a società con sede in Italia.
L'iscrizione annuale al centro benessere e la casa con le bollette hanno completato gli elementi valutati dai giudici per la condanna