LA "MANCATA" RISPOSTA DELL'AMBASCIATORE OLANDESE
CONSULENZA TRIBUTARIA, SOCIETARIA E DEL LAVORO
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LA "MANCATA" RISPOSTA DELL'AMBASCIATORE OLANDESE

18 APR 2020
Credo di godere di scarsa considerazione ed il perché è subito spiegato. Da qualche giorno i veri giornalisti e qualche passatempo come me, se la sono presa con l’Olanda, per via del suo ostinato rifiuto alla solidarietà Europea.
Qualcuno dice che i Paesi del nord Europa vorrebbero introdurre un cavallo di troia, insito nell’accettazione del tanto vituperato Mes, in sostanza si dice che vorrebbero imporre condizioni all’Italia ed agli altri Paesi europei, (quelli del sud e con bilanci non in linea con le regole), tali per le quali si possa arrivare alla “troika”, come accaduto in Grecia.
Qualcun altro ha attaccato la morale dei governanti dei Paesi bassi, (Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi Sole 24Ore dell’11 aprile), descrivendo il Paese come un luogo ove la farebbero da padroni tangenti, conflitti d’interessi, rapporti incestuosi tra imprenditori e politici, spartizioni e affari opachi, (così almeno contesta l’ambasciatore).
Io, nel mio piccolo, me la sono presa con la loro etica facendo rilevare ai miei quattro lettori, che è facile far quadrare i bilanci, sfruttando la leva fiscale (https://www.dominiciassociati.com/it/la-tassazione-e-la-morale-dell-olanda.php) e cioè sottraendo risorse agli altri partner europei, garantendo così alle multinazionali un livello di tassazione tale da poter essere definito paradiso fiscale all’interno dell’Europa.
Ma ciò che mi ha stupito è stata la prontezza della risposta dell’ambasciatore del Regno dei Paesi Bassi, (no, non ha risposto a me e per questo me ne dolgo), che in una sua lunga missiva al giornale di oggi sminuisce e contesta ogni singola presa di posizione dei due giornalisti. Insomma una lunga replica ai fatti richiamati da due giornalisti del sole24ore e nemmeno una parola a me che ho denunciato la falsa morale di quei governanti.
All’inizio ho pensato che l’ambasciatore non avesse argomentazioni per controbattere alle mie affermazioni (e credo ancora che non le abbia), poi ho cominciato a riflettere arrivando ad una diversa considerazione e cioè ho pensato che per un olandese è così normale architettare vantaggi a favore di taluni per ottenerne un profitto proprio, che forse la questione fiscale non suscita in quel popolo ne’ disvalore ne’ sdegno.
Ricordo infatti che fino a qualche decennio fa, le società di tutto il mondo (holding) trasferivano in Olanda la sede legale e spesso anche quella fiscale, “Dutch sandwich” onde trasferire i profitti generati alle Antille olandesi, (territorio autonomo della Corona), ove magicamente evaporavano.
Certamente non per tale motivo, ma ricordo che oggi e tra gli altri, in Olanda, si sono trasferiti Fca, MediaForEurope, Ebay, Eni, Enel, Exor, Ferrero, Prysmian, Nike, Saipem, Telecom, Illy, Luxottica, Uber, Tesla, Google, Unilever, Ikea, e poi i Rolling Stones e gli U2 e potrei continuare citando pagine e pagine di soggetti che per qualche motivo hanno scelto l’Olanda.
Invero occorre riconoscere che oltre che per i vantaggi fiscali, quel Paese viene scelto per l’efficienza e per la legge societaria, che prevede un sistema maggioritario che moltiplica i diritti di voto, garantendo ai maggiori azionisti il controllo della società.
Insomma, ciò che intendo dire è che nei Paesi Bassi c’è sempre stata grande e storica tradizione alle esigenze societarie, soprattutto fiscali e di governance delle holding, al punto tale che il “vantaggio fiscale” non viene percepito come disvalore allorquando in concambio si ottiene il rispetto della tradizione.
Considerato che nemmeno l'Europa è riuscita a scalfire i vantaggi di molti Paesi, non sarà forse il caso di rivedere qualche nostro convincimento?
In fondo dovremo ricostruire il nostro Paese e forse non un patrimoniale, ma una Covid tax non ce la toglie nessuno e allora quale miglior momento per cominciare anche noi ad attrarre le multinazionali? Ovviamente con la morale di chi sta rispettando la tradizione.
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