LA CTP DI REGGIO EMILIA ORDINA LA SOSPENSIONE DELLA ISCRIZIONE DI IPOTECA SULLA PRIMA CASA
25 MAR 2015
La Ctp di Reggio Emilia con l’ordinanza 73/3/2015 ha sospeso l’iscrizione di ipoteca sull’immobile di un contribuente, conseguente al mancato pagamento di debiti tributari.
Il contribuente ha impugnato il provvedimento e, contestualmente al ricorso, ha chiesto al Giudice la sospensione degli effetti esecutivi, secondo quanto previsto dall’articolo 47 del Dlgs 546/1992.
La Ctp ha accolto la istanza di sospensione rilevando che la legge (l’articolo 77 del Dpr 602/1973) consente all’agente della riscossione di iscrivere ipoteca solo nel caso in cui l’importo complessivo per cui procede non sia inferiore complessivamente a 20.000,00 euro, precisando che non si potrà dar corso all’espropriazione, se l’unico immobile del debitore è adibito a uso abitativo e lo stesso vi risiede anagraficamente, (come nel caso esaminato).
Il collegio giudicante ha così evidenziato che, trattandosi dell’unica abitazione del ricorrente, la condotta di Equitalia poteva cagionare un danno grave e irreparabile. Pertanto gli effetti dell’atto dovevano essere immediatamente sospesi e la Ctp ha inibito all’agente della riscossione di dar corso alla procedura espropriativa indicata nell’atto impugnato.
A tal proposito, ricordiamo inoltre che il Dl 69/2013 ha limitato la possibilità per l’agente della riscossione di eseguire esecuzioni immobiliari, stabilendo che non può essere pignorato l’unico immobile del contribuente (fatta eccezione per le abitazioni di lusso) in cui ha la residenza anagrafica e, per gli altri casi, è possibile solo se il debito è superiore ai 120.000,00 euro.
Il contribuente ha impugnato il provvedimento e, contestualmente al ricorso, ha chiesto al Giudice la sospensione degli effetti esecutivi, secondo quanto previsto dall’articolo 47 del Dlgs 546/1992.
La Ctp ha accolto la istanza di sospensione rilevando che la legge (l’articolo 77 del Dpr 602/1973) consente all’agente della riscossione di iscrivere ipoteca solo nel caso in cui l’importo complessivo per cui procede non sia inferiore complessivamente a 20.000,00 euro, precisando che non si potrà dar corso all’espropriazione, se l’unico immobile del debitore è adibito a uso abitativo e lo stesso vi risiede anagraficamente, (come nel caso esaminato).
Il collegio giudicante ha così evidenziato che, trattandosi dell’unica abitazione del ricorrente, la condotta di Equitalia poteva cagionare un danno grave e irreparabile. Pertanto gli effetti dell’atto dovevano essere immediatamente sospesi e la Ctp ha inibito all’agente della riscossione di dar corso alla procedura espropriativa indicata nell’atto impugnato.
A tal proposito, ricordiamo inoltre che il Dl 69/2013 ha limitato la possibilità per l’agente della riscossione di eseguire esecuzioni immobiliari, stabilendo che non può essere pignorato l’unico immobile del contribuente (fatta eccezione per le abitazioni di lusso) in cui ha la residenza anagrafica e, per gli altri casi, è possibile solo se il debito è superiore ai 120.000,00 euro.
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