La Corte di Cassazione con la sentenza n. 32734/20, del 25 novembre 2020, ha confermato la misura cautelare interdittiva a carico del presidente del C. Calcio, (divieto temporaneo di esercitare imprese e assumere cariche direttive in persone giuridiche e in imprese per otto mesi).
Secondo i giudici la misura è fondata anche se l’evasione fiscale non è l’unico né il principale fine della dichiarazione fraudolenta e dell’emissione di fatture false.
Il presidente era rimasto coinvolto in un’inchiesta della Procura di Forlì sulle plusvalenze fittizie realizzate con la compravendita di calciatori fra il C. calcio e il club veronese, tra 2013 e 2017, (compravendite fittizie di cartellini di giocatori, con importi gonfiati, in modo da mostrare in salute le finanze del club agli ispettori Figc incaricati di verificare il rispetto del fair play contabile grazie a utili fittizi e a inesistenti valorizzazioni di giovani talenti.
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