SAN MARINO NELLA LISTA GRIGIA

07 DIC 2017

San Marino non è solo, ma non è nemmeno in buona compagnia.
Al fine di chiarire il contenuto della dichiarazione, rilasciata dall'Ecofin, sulla lista dei paesi extra Ue fiscalmente non cooperativi ed in contrapposizioni alle diverse dichiarazioni dei politici sammarinesi, mi è sembrato utile chiarire che San Marino, la Svizzera e il Liechtenstein fanno a tutti gli effetti parte della lista grigia dei paradisi fiscali.
Far parte della lista grigia vuol dire far parte di un elenco di 47 paesi considerati fiscalmente non in linea con gli standard fiscali europei ma che hanno instaurato un «dialogo costruttivo con l'Ue».
I paesi della lista grigia sono stati suddivisi in tre sottocategorie, in base agli impegni assunti e diretti a migliorare lo scambio automatico di informazioni, decidere di entrare a fare parte del Global Forum, ratificare la convenzione Ocse sull'assistenza amministrativa, l'abolizione di regimi fiscalmente non in linea con gli standard europei e l'implementazione dei Beps (Base erosion and profit shifting).
Fanno invece parte della black list 17 paesi tra cui spuntano gli Emirati Arabi Uniti, Panama e Granada e cioè paesi che non hanno risposto alle lettere inviate dalla Commissione o che non hanno fatto nessun passo avanti per migliorare regimi fiscali non compliance.
Alcuni di questi 47 paesi, le Isole Marshall, Panama, Trinidad e Tobago, Macao, Grenada e le Barbados si sono però impegnati a modificare i propri regimi ritenuti incompatibili con il regime fiscale europeo entro il 31 dicembre del 2018.
In sostanza l'aver inserito un paese nella lista dei paesi non fiscalmente collaborativi, autorizza (ma non è un obbligo), gli stati membri ad applicare sanzioni come l'indeducibilità dei costi, o regole più stringenti sulle controlled foreign company .