RIMBORSO IVA: DOCUMENTI AMMISSIBILI IN FASE GIUDIZIALE (ANCORCHE' NON ESIBITI AGLI UFFICI)
17 MAG 2024
Rimborso IVA - Documenti non esibiti su richiesta degli Uffici - Successiva produzione in fase giudiziale - Ammissibilità (Corte di giustizia UE 16.5.2024 causa C-746/22)
La Corte di Giustizia UE ha affermato che al soggetto passivo che si veda negato il rimborso dell'IVA da uno Stato membro diverso da quello di stabilimento, non può essere vietata la presentazione di informazioni aggiuntive in sede di ricorso dinanzi all'autorità tributaria, per il fatto che tali informazioni non sono state presentate all'Amministrazione finanziaria, in sede di valutazione della domanda, entro un mese dalla richiesta di cui all'art. 20 della Direttiva 2008/9 (Corte di Giustizia 16.5.2024 causa C-746/22).
Inoltre, se lo Stato membro di rimborso decide di archiviare l'istanza su cui non ha potuto procedere all'esame in assenza di informazioni, detta archiviazione va considerata come una decisione di rifiuto verso cui è possibile presentare ricorso ex art. 23 della direttiva 2008/9 (v. ancora causa C-746/22).
Le misure con cui gli Stati membri stabiliscono di non considerare le prove che siano state fornite dopo la decisione di rigetto della domanda di rimborso non possono attribuire un effetto decadenziale alla scadenza prevista dall'art. 20 della direttiva 2008/9.
Una normativa nazionale di tal genere impedirebbe di fatto il rimborso dell'IVA ai soggetti non residenti, che nonostante la risposta tardiva alla richiesta di informazioni, soddisfacessero tutte le condizioni sostanziali per l'ottenimento di tale rimborso.
La Corte di Giustizia UE ha affermato che al soggetto passivo che si veda negato il rimborso dell'IVA da uno Stato membro diverso da quello di stabilimento, non può essere vietata la presentazione di informazioni aggiuntive in sede di ricorso dinanzi all'autorità tributaria, per il fatto che tali informazioni non sono state presentate all'Amministrazione finanziaria, in sede di valutazione della domanda, entro un mese dalla richiesta di cui all'art. 20 della Direttiva 2008/9 (Corte di Giustizia 16.5.2024 causa C-746/22).
Inoltre, se lo Stato membro di rimborso decide di archiviare l'istanza su cui non ha potuto procedere all'esame in assenza di informazioni, detta archiviazione va considerata come una decisione di rifiuto verso cui è possibile presentare ricorso ex art. 23 della direttiva 2008/9 (v. ancora causa C-746/22).
Le misure con cui gli Stati membri stabiliscono di non considerare le prove che siano state fornite dopo la decisione di rigetto della domanda di rimborso non possono attribuire un effetto decadenziale alla scadenza prevista dall'art. 20 della direttiva 2008/9.
Una normativa nazionale di tal genere impedirebbe di fatto il rimborso dell'IVA ai soggetti non residenti, che nonostante la risposta tardiva alla richiesta di informazioni, soddisfacessero tutte le condizioni sostanziali per l'ottenimento di tale rimborso.
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