REDDITOMETRO: VALGONO I BONIFICI DEL PADRE
30 DIC 2017
Non è insolito imbattersi in avvisi di accertamento irragionevoli e non è nemmeno impossibile trovare giudici che al di là delle esigenze di cassa decidano anche con buon senso.
Premesso che il redditometro è uno strumento utile all'amministrazione finanziaria, (magari se utilizzato unitamente agli altri strumenti), non è insolito imbattersi in situazioni paradossali ove la prova richiesta al contribuente risulti difficile o peggio diabolica ed è questa la situazione che si presenta a difendere soggetti che hanno ricevuto aiuti economici dai propri genitori (per fortuna siamo italiani).
La sentenza 2971/2/17 della Commissione tributaria regionale dell'Emilia Romagna è tornata ad occuparsi del redditometro e segnatamente della capacità produttiva di reddito di due auto a gasolio e una a benzina, una residenza principale e una secondaria, oltre alla nuda proprietà di due immobili.
Il contribuente aveva impugnato l'avviso di accertamento affermando di aver beneficiato dell’aiuto del padre ed aveva contestato i tecnicismi sottostanti alle modalità di accertamento.
I Giudici accoglievano l'appello del contribuente affermando che le spese per l’acquisto di beni durevoli e cioè per gli incrementi patrimoniali, si presumevano finanziate in quote costanti con il reddito conseguito nel periodo d’imposta di effettuazione della spesa e con quello dei 4 anni precedenti e non con quelli futuri (la nuova normativa esplica efficacia dal 2009 e l'accertamento riguardava il 2007) e che la scrittura privata portante le liberalità ricevute dal padre faceva piena prova tra le parti in giudizio perchè non contestata.
I giudici concludevano poi affermando che l’ufficio non avrebbe potuto chiedere l’ulteriore dimostrazione che il contribuente aveva usato la liquidità ricevuta dal padre per coprire le spese gestionali del 2007, trattandosi di una prova diabolica.
redditometro-con-aiuto-padre.pdf.
Premesso che il redditometro è uno strumento utile all'amministrazione finanziaria, (magari se utilizzato unitamente agli altri strumenti), non è insolito imbattersi in situazioni paradossali ove la prova richiesta al contribuente risulti difficile o peggio diabolica ed è questa la situazione che si presenta a difendere soggetti che hanno ricevuto aiuti economici dai propri genitori (per fortuna siamo italiani).
La sentenza 2971/2/17 della Commissione tributaria regionale dell'Emilia Romagna è tornata ad occuparsi del redditometro e segnatamente della capacità produttiva di reddito di due auto a gasolio e una a benzina, una residenza principale e una secondaria, oltre alla nuda proprietà di due immobili.
Il contribuente aveva impugnato l'avviso di accertamento affermando di aver beneficiato dell’aiuto del padre ed aveva contestato i tecnicismi sottostanti alle modalità di accertamento.
I Giudici accoglievano l'appello del contribuente affermando che le spese per l’acquisto di beni durevoli e cioè per gli incrementi patrimoniali, si presumevano finanziate in quote costanti con il reddito conseguito nel periodo d’imposta di effettuazione della spesa e con quello dei 4 anni precedenti e non con quelli futuri (la nuova normativa esplica efficacia dal 2009 e l'accertamento riguardava il 2007) e che la scrittura privata portante le liberalità ricevute dal padre faceva piena prova tra le parti in giudizio perchè non contestata.
I giudici concludevano poi affermando che l’ufficio non avrebbe potuto chiedere l’ulteriore dimostrazione che il contribuente aveva usato la liquidità ricevuta dal padre per coprire le spese gestionali del 2007, trattandosi di una prova diabolica.
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