La
Corte di cassazione con la
sentenza n. 24003 del 26 settembre 2019, ha affermato che le spese sostenute per l’assistenza legale
sono deducibili solo quando la prestazione del professionista si è conclusa.
In altri termini per l'impresa che riceve una fattura da un legale, è irrilevante il criterio di competenza che normalmente regola la deducibilità dei costi, dovendosi computare i pagamenti effettuati come acconti per poi dedurre integralmente il costo quando si chiude la causa o quando termina la prestazione.
Secondo i giudici la prestazione difensiva ha carattere unitario con la conseguenza che
gli onorari di avvocato debbano essere liquidati in base alla tariffa vigente nel momento in cui la prestazione è condotta a termine per effetto dell'esaurimento o della cessazione dell'incarico professionale.
Ovviamente tale unitarietà va rapportata ai singoli gradi in cui si è svolto il giudizio, e quindi al momento della pronunzia che chiude ciascun grado.
Tali considerazioni sono a mio parere discutibili perchè non tengono conto dell'evoluzione dell'esercizio della professione.
Ciò che intendo dire è che da ormai qualche hanno, le STP (società tra professionisti), stanno "sostituendo" il vecchio legale, che notoriamente veniva tassato per cassa.
Com'è noto
le STP tassano i proventi professionali non per cassa ma per competenza con la conseguenza che, se è vero che
i costi professionali diventano deducibili per la società cliente solo al momento della ultimazione della prestazione, (ipotizziamo il deposito della sentenza), di converso,
la prestazione legale fatturata da una STP, dovrebbe generare ricavo imponibile (coerentemente) solo nel momento del deposito della sentenza, con conseguente rinvio dei tempi per la tassazione stante la notoria lungaggine dei tempi di causa..
Meditate gente
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