Dopo la chiusura della prima voluntary disclosure l’amministrazione finanziaria ha intensificato la battaglia contro le attività finanziarie detenute all’estero in violazione della legge sul monitoraggio e così ci siamo dovuti occupare di
Panama Papers (un fascicolo riservato digitalizzato composto da 11,5 milioni di documenti confidenziali) e di
Torre d’Avorio.
Insomma, il processo di internazionalizzazione e trasparenza dei diversi Paesi coinvolti nelle indagini finanziarie-tributarie continua, ma nel contempo il nostro legislatore consente una nuova chance a chi si è dimenticato di regolarizzare le attività finanziarie detenute all'estero.
Quando sembrava che la voluntary disclosure fosse l’ultimo treno, si è cominciato a parlare della voluntary disclosure 2.0, (come l’ha definita il nostro premier), e ieri finalmente abbiamo visto il decreto
legge n. 193 del 22 ottobre 2016, contenente disposizioni urgenti in materia fiscale, ove è stata disposta la
proroga dei termini della vecchia voluntary disclosure e cioè di quella procedura che consente ai contribuenti di regolarizzare gli investimenti illecitamente detenuti all’estero e gli imponibili di fonte italiana (c.d. voluntary disclosure nazionale).
La prossima scadenza è fissata per il prossimo
31 luglio 2017, comprendente la possibilità di integrare le dichiarazioni presentate entro il 30 settembre 2017.
Per quanto riguarda la
procedura internazionale, è invece confermata la possibilità di avvalersi del c.d. regime forfetario, (purchè la media delle consistenze risultanti al termine di ciascun periodo di imposta non ecceda i 2.000.000 di euro), con applicazione del coefficiente di redditività del 5% al valore complessivo della consistenza di fine anno e l’aliquota del 27%.
PER LE NOVITA'SEGNALIAMO CHE: Mi torna quindi in mente la frase di Luigi Einaudi o meglio la fondatezza di quanto da lui affermato qualche anno fa e cioè che "gli esportatori illegali di capitale sono benefattori della Patria, perché i capitali scappano quando i governi dissennati e spendaccioni li dilapidano, e allora portandoli altrove li salvano dallo scempio e li preservano per una futura utilizzazione, quando sarà tornato il buon senso."