LE DICHIARAZIONI RESE IN CONTRADDITTORIO COSTITUISCONO CONFESSIONE
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LE DICHIARAZIONI RESE IN CONTRADDITTORIO COSTITUISCONO CONFESSIONE

LE DICHIARAZIONI RESE IN CONTRADDITTORIO COSTITUISCONO CONFESSIONE

09 DIC 2019
La Corte di cassazione con l’ordinanza n. 31600 del 4 dicembre 2019, ha affermato che le dichiarazioni non contrastate e in generale ogni dato non confutato in contraddittorio, è da considerarsi come confessione stragiudiziale.  
Secondo i Giudici infatti, la mancata contestazione da parte del contribuente della percentuale di ricarico applicata alla vendita del caffè può essere apprezzata come confessione stragiudiziale (scritta, perchè risultante dal processo verbale), cosi come ogni dichiarazione del legale rappresentante può costituire prova diretta del maggior imponibile eventualmente accertato nei confronti della società (torrefazione), senza necessità di reperire ulteriori riscontri.
Per quanto concerne poi la metodologia utilizzata per l'accertamento induttivo, gli ermellini hanno concluso che il criterio di determinazione della percentuale di ricarico deve rispondere a canoni di coerenza logica e congruità e tali criteri devono essere esplicitati attraverso un adeguato ragionamento, essendo consentito sia il ricorso al criterio della media aritmetica semplice, che quello della media ponderata, allorquando risulti l'omogeneità del prodotto (caffè).

confessione-stragiudiziale.pdf
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