LA GUERRA IN UCRAINA E L'IPOCRISIA DELL'EUROPA
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LA GUERRA IN UCRAINA E L'IPOCRISIA DELL'EUROPA

27 FEB 2022
Qualcuno si chiederà se sono impazzito, oppure se sono diventato onnisciente, nessuna delle due mi chiedevo solo come poter dare il mio contributo per aiutare il popolo ucraino colpito dalla barbarie dell’ultimo (speriamo) zar.
Si è detto di tutto sulla storia dei due Paesi e sulle motivazioni, o presunte tali, per le quali oggi si potrebbe o meno legittimare l’aggressione, ma nessuno ha cercato di individuare le vere responsabilità che gli hanno consentito di preparare l'aggressione all'Ucraina, facendocene ancora una volta, pagare a noi il prezzo economico.
Sulla guerra la chiudo velocemente ripetendo quello che è difficile da digerire, ma che la storia e la nostra cultura ci ha insegnato e cioè che “Si vis pacem, para bellum.
Vi starete chiedendo invece, cosa avrò da dire sull’ipocrisia e qui invece ne ho per tutti, dicendolo in inglese "Money does not stink".
Si, proprio in inglese, perché è a Londra che per lo più sono finiti, i fiumi di denaro illecito, provenienti dalla Russia, nel totale silenzio della civile Europa.
Qualcuno potrebbe obiettare che Londra non è più in Europa ed io potrei rispondere che vi è stata fino a ieri, quando le autorità, non solo inglesi, facevano finta di non vedere ciò che stava accadendo e cioè che gli accoliti compari dell’ultimo zar, riversavano su Londra, per il tramite di “veicoli” delle Isole Vergini Britanniche, Isola di Man e Guernsey, i circa mille miliardi di dollari sottratti al popolo russo.
Guai a parlarne perché si sarebbero “toccati” i santuari del calcio (mi riferisco al Chelsea), o quello farmaceutico (Pharmstandard, certamente più nota per il vaccino anticovid Sputnik V), o forse perché il mondo finanziario e professionale avrebbe dovuto fare a meno di una parte di quella agiatezza esternata nel lussuosissimo quartiere di Londongrad.
Insomma, tutto regolare, perché come dicevano i latini e non gli inglesi che ne hanno fatto virtù, Pecunia non Olet.
Parlavo delle nostre responsabilità europee, perché non solo Londra ha beneficiato di questo fiume di denaro sporco, ma anche le banche europee, austriache e cipriote, oltre che svizzere e monegasche, che si sono prestate a ricevere denaro da anonime (si fa per dire) società offshore, nella più totale indifferenza delle alte autorità che si preoccupavano della introduzione delle norme antiriciclaggio e della loro applicazione, per casalinghe e studenti.
Una unica parola mi viene in mente ed è ipocrisia, soprattutto se penso a chi e come potranno applicare le sanzioni finanziarie, decise da tutti i Paesi, verso Putin e verso gli accoliti compari, dopo l’invasione dell’Ucraina.
Insomma, quali saranno i patrimoni ed i conti da “congelare” se dicono, almeno sino ad oggi, di non conoscere i veri titolari effettivi delle ancora troppe società anonime ubicate o almeno favorite dalla civile perbenista Europa?  
Vedremo se questa volta, almeno, verranno bloccati i conti ed i relativi incassi e pagamenti di guerrafondai malcelati dietro illustri professionisti.         
 
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