L'accertamento sui soci di società di capitali a ristretta base partecipativa quale ipotesi di litis
07 OTT 2010
Con la sentenza n. 20721 del 6 ottobre 2010 la Corte di Cassazione conferma l'ormai consolidato orientamento secondo il quale, "in tema di accertamento delle imposte sui redditi, nel caso di società di capitali a ristretta base partecipativa, è legittima la presunzione di attribuzione ai soci degli eventuali utili extracontabili accertati, rimanendo salva la facoltà del contribuente di offrire prova del fatto che i maggiori ricavi non siano stati fatti oggetto di distribuzione, per essere stati, invece, accantonati dalla società ovvero da essa reinvestiti". Nel caso di specie si trattava di una società di capitali alla quale l'Amministrazione erariale aveva disconosciuto alcuni costi recati da fatture c.d. "false", ossia, emesse per operazioni "oggettivamente" inesistenti, rinvenute nel corso di un'attività ispettiva condotta dalla Guardia di Finanza. Essendo questo l'insegnamento ormai pacifico della Corte di legittimità, occorre, tuttavia, chiedersi se la presunzione di cui retro presupponga necessariamente un accertamento definitivo, magari anche in virtù di un concordato in adesione, ovvero, se essa possa operare anche nel caso in cui l'accertamento emesso in capo alla società di capitali sia stato contestato e quindi sia oggetto di un separato giudizio. A ben vedere, la prima ipotesi appare di gran lunga più coerente, se non altro in considerazione del fatto che una presunzione, per essere attendibile e ragionevolmente sostenibile, deve fondarsi su un dato, "a monte", certo. Comunque sia, laddove l'Ufficio notifichi contestualmente gli atti di accertamento, rispettivamente, in capo alla società di capitali ed in capo ai soci che la partecipano, magari per evitare di incorrere in possibili decadenze con riferimento alla posizione fiscale dei soci, i giudizi autonomamente instaurati dovranno verosimilmente essere trattati congiuntamente; al vero, può sostenersi l'esistenza di un vero e proprio litisconsorzio necessario, almeno in quei casi in cui i motivi di contestazione avverso l'accertamento emesso in capo alla società coincidano con quelli dedotti per gli accertamenti notificati ai soci (Massima a cura dell'Avv. Fabio Falcone, partner dello Studio Legale e Tributario Dominici & Associati).