IL SOCIO DI SNC PUO' IMPUGNARE LA CARTELLA PER VIOLAZIONE DEL BENEFICIUM EXCUSSIONIS

13 GEN 2022

Con la sentenza n. 18345/2021 la Corte di Cassazione afferma che il socio illimitatamente responsabile può impugnare la cartella di pagamento (scaturente da un ruolo intestato alla società) eccependo la violazione del beneficio di preventiva escussione del patrimonio sociale. Gli aspetti particolarmente interessanti della pronuncia citata riguardano in primo luogo il fatto che i giudici di legittimità, nonostante i limiti della giurisdizione tributaria previsti dall'art. 2 del Dlgs 546/92, riconoscono la possibilità di adire il giudice tributario al fine di far valere un vizio legato maggiormente alla fase esecutiva. Altro aspetto dirimente è che l'art. 19 del Dlgs 546/92 stabilisce che l'invalidità di un atto è eccepibile solo per vizi propri dello stesso e, a ben vedere, le Sezioni Unite sono giunte a definire la violazione del beneficium excussionis come un'eccezione opponibile pur non costituendo un vizio proprio dell'atto. Trattandosi di società in nome collettivo (analogamente per la società in accomandita semplice o per azioni), la Suprema Corte afferma che era in capo all'amministrazione finanziaria l’onere di provare l'insufficienza totale o parziale del patrimonio sociale e, nel caso analizzato, ha ritenuto che tale onere non fosse stato assolto. Ciò in quanto un'eventuale dichiarazione di fallimento della società non giustifica "l'esecuzione nei confronti del socio che ha goduto del beneficium excussionis, ma è necessario che il creditore provi di non potersi soddisfare sul patrimonio sociale mediante la procedura concorsuale all'uopo producendo gli stati attivo e passivo della società risultanti dagli accertamenti del giudice fallimentare”.

VEDI TUTTE

VUOI UNA NOSTRA
CONSULENZA?

RICHIEDI PREVENTIVO