IL PERCHE' DELLA MORTE DEL SUPERBONUS UNIFAMILIARI
CONSULENZA TRIBUTARIA, SOCIETARIA E DEL LAVORO

IL PERCHE' DELLA MORTE DEL SUPERBONUS UNIFAMILIARI

19 NOV 2022
Le modifiche alla disciplina sul superbonus ripropongono alla nostra attenzione le reali capacità dei nostri governanti che invece di guardare alla luna, guardano al dito che la indica.
Nessuna disposizione è stata (di fatto) emanata per sbloccare il mercato dei crediti derivanti dai bonus edilizi, vera piaga della normativa, decidendo di trincerarsi dietro a frasi vuote, relative alla creazione di una nuova moneta, che la dicono lunga circa il livello di conoscenze economiche.
La grande novità per i nuovi interventi di ristrutturazione edilizia da avviare dal 2023, risiede nella riduzione della aliquota dei bonus, dalla troppo generosa aliquota del 110%, all’accettabile aliquota del 90%, accettabile se non fosse stato che, questi scienziati dell’economia, avessero introdotto per le ristrutturazione delle unifamiliari, due ulteriori requisiti e cioè quello dell’abitazione principale dell’immobile oggetto di ristrutturazione e quello del quoziente familiare e cioè di un meccanismo che tenga conto della composizione del nucleo familiare, al quale però, per una serie di questioni di diritto, che non conoscono (art. 12 del TUIR), non rientrano i figli di età inferiore ai 21 anni.
Queste disposizioni normative, a mio parere e spero di sbagliarmi, decretano la morte del superbonus delle unifamiliari (dei ricchi) con reddito superiore ai 15.000,00 euro ed assolvono la ristrutturazione dei più poveri con attici e superattici inseriti nei condomini, con buona pace della giustizia fiscale.
Invero, la normativa sul superbonus ha sostenuto l’Italia nel difficile periodo della pandemia ed ha consentito all’intero settore edilizio di tirare il fiato, con il nobile fine di aver agito su quattro direttrici dimenticate da tutti i governi che si sono succeduti nel tempo e cioè:
(1) di aver concretamente previsto disposizioni dirette al miglioramento sismico del nostro patrimonio immobiliare, ormai vetusto e martoriato dai noti eventi tellurici;
(2) di aver avviato un processo costruttivo diretto alla riduzione dei consumi energetici ed all’utilizzo delle rinnovabili;
(3) di aver favorito la rimozione delle barriere architettoniche;
(4) ed infine di aver consentito alle popolazioni colpite dagli eventi sismici passati, di poter ricostruire (autonomamente) le loro abitazioni, utilizzando i plafond di spesa maggiorati del 50%, stante la evidente incapacità dei governi che si sono succeduti nel tempo di provvedervi.
Concludo con una riflessione, ma come mai continuiamo a far scegliere a chi non sa cos’è l’economia e quali sono i modelli che la governano?
La risposta non può che essere che una, perché abbiamo abdicato in favore degli incapaci che hanno fatto dell’arte della politica la loro occupazione.
 
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