La Corte di Cassazione con l’ordinanza 10481 depositata il 03.05.2018, ha stabilito che la cartella che non riporta il calcolo degli interessi è nulla, perchè non consente al contribuente di verificare la correttezza della pretesa dell’amministrazione e quindi di difendersi adeguatamente.
Secondo i giudici di legittimità, la cartella di pagamento deve motivare gli interessi maturati sul debito tributario, mettendo il contribuente in condizioni di poter verificare la correttezza del calcolo, (conforme a sentenza 5554/2017).
Nella motivazione semplificata è espressamente indicato che è irrilevante il richiamo nell’atto impositivo all’articolo 20 del Dpr n. 602/73, secondo cui sulle imposte o sulle maggiori imposte dovute in base alla liquidazione ed al controllo formale della dichiarazione od all’accertamento d’ufficio si applicano, a partire dal giorno successivo a quello di scadenza del pagamento e fino alla data di consegna al concessionario dei ruoli nei quali tali imposte sono iscritte, gli interessi al tasso del 4 per cento annuo, perchè non è posta in discussione la spettanza degli interessi, ma il modo con cui è stato calcolata la pretesa contenuta nella cartella.
cartella-nulla-senza-il-calcolo-degli-interessi.pdf