ANCHE PER I CONTROLLI A TAVOLINO È OBBLIGATORIO IL CONTRADDITTORIO PREVENTIVO

08 MAG 2018

La ctp di Treviso (sent. n. 48/2/2018) segue l'orientamento della Suprema Corte, espresso con la nota sentenza n. 24823/2015, affermando che il contribuente ha diritto di partecipare sempre alla formazione dell'avviso di accertamento, indipendentemente dal fatto che il tributo sia o meno armonizzato. La Commissione, richiamando la decisione della C.t.p. di Reggio Emilia n. 5/1/2016, ritiene che il diritto al contraddittorio debba essere garantito anche nel caso di verifiche a "tavolino", sottolineandone l’esigenza di una preventiva instaurazione in quanto “il contribuente potrebbe trovarsi a ricevere un accertamento esecutivo per tutta risposta di una produzione documentale o della risposta a un questionario, senza aver potuto interloquire con l’ufficio finanziario e prospettare le proprie ragioni nei confronti dell’ipotesi accusatoria, che sarà conosciuta per la prima volta solo a seguito di un atto già esecutivo, suscettibile di cristallizzarsi se non impugnato entro uno stretto termine di decadenza”. Sulla base di queste considerazioni l'organo giudicante ha dichiarato l'illegittimità dell'avviso di accertamento per mancata emissione del processo verbale di constatazione e/o instaurazione del contraddittorio, privando il contribuente della possibilità di partecipare all'attività di accertamento nella fase amministrativa. La Commissione rileva, infatti, che per garantire il rispetto dell'art 12 comma 7 della L.212/2000 è irrilevante che il confronto tra le parti sia avvenuto dopo la notifica dell'atto impositivo (nel caso di specie il contribuente aveva presentato istanza di adesione ed era stato convocato in prossimità del termine per ricorrere).

controlli-a-tavolino-ctp-vicenza-48_02_2018.pdf

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